New Levi’s commercial

Levi’s Change

Ovvio è il fatto che un tale spot non sia mai stato distribuito ai vari canaliitaliani ed è altrettanto ovvio che non sia mai stato messo in onda (inItalia), in quanto è eccessivamente esplicito nei riferimenti sessuali disorta, e dunque va contro la comune morale, è disprezzabile dal punto di vistadel decoro, potrebbe intaccare l’innocenza dei nostri fanciulli.

È altrettanto ovvio come la commissione che ha censurato uno spot di questogenere non ha mai e dico mai censurato (se non per qualche frazione di secondo)la miriade di spot della Muller, i quali sono nel cento per cento dei casimolto più esplicitamente riferiti a pratiche sessuali che non si intende elencare.
Si èpreso in esame il caso Muller ma ce ne sono tanti altri. Tanti.
Presumibilmentein questo caso il problema è un altro. Scandalo? No. Assolutamente normale.

Alcune caratteristiche fondamentali da notare all’interno dello spot sono i colori,dapprima tanto scuri e chiari, freddi, si passa di netto dal nero al bianco conla presenza di qualche grigio e subito dopo l’aver indossato Levi’s lo schermosi lascia colorare delle più svariate tinte, dal pastello giallastro al rosso,alla luce aranciata, con prevalenza di colori caldi.

Anche le linee, inizialmente fredde, squadrate e dritte si ammorbidiscono, anzi sidistruggono letteralmente, si frammentano e diventano le dinamiche linee diforza dell’ambiente cittadino; grazie alla presenza di auto in movimento e diun taxi giallissimo per pochi secondi in primo piano.

Anche il protagonista cambia nell’espressione, per i primi venti secondi è incerto,titubante, quasi spaurito, poi indispettito, incredulo e dunque felice, felicedi aver indossato e perciò acquistato Levi’s.

Non si dimentichi il look; i capelli del protagonista sono presentati schiacciatisulla testa, con la sensazione di unto per il riflesso biancastro di una filllight diegetica trasversale (presentata nei primi secondi e poi necessariamentedistrutta), viene data una sensazione di impresentabilità, di eccessivaordinarietà e monotonia sicuramente riferita alla vita che conduce, una vitanoiosa e ripetitiva composta di eventi troppo normali e abitudinari, i qualivengono spazzati via dai jeans, come si nota alla fine, al momento del sorriso,i capelli del protagonista sono stati spettinati, sono voluminosi, sono, non acaso, “a cresta” a ricalcare l’idea di fondo recuperando dall’immaginariocollettivo la rappresentazione del gallo.

Sappiamo che l’acquirente medio di un capo di vestiario, quindi escludiamo l’alta moda ei mercatini dell’usato, oramai non bada più di tanto alla qualità, basti notareil grado di frequentazione dei negozietti cinesi stipati di stracci a costistracciati.

Il parametro fondamentale che il target medio, in questo caso della Levi’s,richiede come prima cosa senza ombra di dubbio è la vestibilità.

Perché la vestibilità? Chiaramente per il potersi sentire a proprio agio all’internodei jeans i quali diventano parte del nostro sex appeal; se non anche solo lanostra unica e valida arma di seduzione.

Per vestibilità s’intende soprattutto, e non si cerchi di andare per il sottile, acome il pantalone curva attorno al bacino, sui fianchi sì ma più principalmentesul fondo della schiena. Certo. Anche le gambe vogliono la loro parte.
In questo senso si inserisce la caratteristica erotica dello spot, stai sicuro che indossando Levis rimorchi inun baleno o meglio in tal senso tibasta indossare un jeans Levis per far comparire ciò che cerchi direttamente acasa tua. Con che tempi? Simultaneamente.
Il caso è piuttosto originale, il riferimento erotico del godimento si miscela alfatto che il prodotto è magico. Ma come simultaneamente? Levis è in grado di farlo perché è magico e potente, non lofermano le barriere umane come le pareti o i pavimenti. Ti accorgerai dalmomento che lo stai indossando di che incontrollabile potere seduttivo sitratti (e se poi non è così intanto l’hai comprato e inoltre basta autoconvincersi di una cosa per farla accadere).
Ecco come la magia del prodotto si attua e l’idea alla base, quella di utilizzareLevis come potente arma di seduzione, si fonde inoltre con il principio che,visto che anche l’altro ragazzo indossava Levis, non esiste alcun vincolo alle possibilità offerte.
Si è notato ora il classico approccio con il pubblico attuato  e i classici parametri che uno “spot tipo”tende a sottolineare. È interessante far sì che la nostra penna sottolineianche qualcos’altro, ossia che è presente un’altra “estensione” del target secosì la si vuole chiamare.
Essere gay-friendly, ossia tentareun approccio con il pubblico omosessuale, è sempre più importante nelmarketing, ne sono consapevoli le aziende Usa.
Per scoprire quali di queste aziende gliomosessuali sentano più vicine, l’agenzia pubblicitaria Prime Access ha svolto una ricerca nelmercato americano. Levi’s svetta tra i primi posti, e dunque così si spiegal’idea di incaricare un’agenzia pubblicitaria per dare il via ad una vera epropria campagna al fine di accattivarsi tali simpatie.

In Italia non poteva andare in onda un tale scandalo durante l’orario della fascia protetta, infatti l’azienda ha subito ripiegato per unaltro spot molto più “morigerato”.